Cesare Valentini guiderà il pubblico intervenuto alla scoperta di uno degli strumenti musicali più apprezzati da compositori e ascoltatori. Il pianoforte fu inventato a Firenze da Bartolomeo Cristofori, un artigiano che aveva bottega nella zona dell'attuale piazza Tasso. Il maestro Valentini spiegherà ai presenti il perché dell'insuccesso iniziale dello strumento e le modalità attraverso le quali invece la nuova invenzione si diffuse a metà Settecento grazie ai costruttori tedeschi.
Durante l'incontro ci sarà la possibilità di ascoltare alcuni brani eseguiti dal maestro, (non per intero, purtroppo, visto il tempo ristretto e le molte cose da dire) che serviranno da esempi a suffragio delle parole, facilitando in tal modo la comprensione dei termini tecnici del gergo musicale. Verranno esposte le innovazioni fondamentali introdotte nel tempo, come il doppio scappamento inventato da Sébastien Érard; il pedale, che è stato l'"effetto speciale" del romanticismo, fino ad arrivare al pedale tonale del Novecento e al quarto pedale inventato dalla ditta di costruttori Fazioli solo pochi anni fa.
L'interessante lezione tenuta da Cesare Valentini permetterà al pubblico di affinare la capacità di ascolto penetrando più in profondità le scelte poetiche dei compositori. Scopriremo, ad esempio, per quale motivo la musica di Chopin sarebbe stata scritta diversamente senza il pedale della risonanza o perché le sonate di Mozart non necessitano del pedale se non in qualche cadenza. Queste e altre le domande alle quali il compositore cercherà di dare risposta coinvolgendo il pubblico nell'ascolto di famosi pezzi di Chopin, Mozart o Bach interpretati seguendo differenti modalità di esecuzione. Più che le parole, le note sono la migliore esposizione dell'affascinante percorso storico che ha per protagonista il pianoforte.
Cesare Valentini è nato a Palermo. Dopo aver ricevuto dalla madre le prime lezioni di musica inizia in Sardegna lo studio del pianoforte all'età di dieci anni con la prof. Chambeyront, proseguendo a Catania (Liceo Musicale Bellini), composizione a Palermo, Napoli e Firenze sotto la guida del maestro F. Cioci. Consegue successivamente la laurea in Composizione (biennio II liv.) col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del M. Mario Garuti.
Il suo stile, partendo dagli esordi neoclassici, si è sviluppato nel tempo, pur distante dalla poetica seriale, in una personale estetica d'avanguardia che trae frutto dalle esperienze della musica di Ligeti e del primo Penderecki tesa alla ricerca di nuove sonorità, risonanze, armonici, colori. Negli ultimi lavori è anche vicino, seppur in modo assolutamente personale, alla scuola francese degli Spettrali (Grisey, Murail), e alle suggestive sonorità di R. Fabbriciani al quale ha dedicato il recente lavoro Bagliori nella notte. A partire da Rarefazioni di luce per orchestra d'archi (2007) ha sviluppato un crescente interesse per le nuove tecniche di emissione del suono sugli strumenti acustici d'orchestra e per la dimensione temporale e spaziale.
La sua musica è stata eseguita in Italia, Europa e Sud America con importanti ensemble, orchestre e artisti come Orchestra da Camera Fiorentina, Osem Orchestra Nazionale del Messico, Osuel (Brasile), Ricercare Strumentale Italiano, membri dell' ORT, Orchestra della Città Metropolitana di Bari, J Futura Orchestra, Ensemble Italiano, Orchestra of University of Illinois in Chicago, Quartetto Fonè, I Fiati Italiani, Audi Mozart Quintet, i direttori D. Muntoni, G. Lanzetta, D. Dini Ciacci, M. Colasanti, P. Romano, S. Ori, A. Freiles, A. Fuoli le cantanti S. Rigacci, P. Morandini, M. C. Nocentini, M. Benvenuti, F. Bellofatto, M. Buchberger, P. Grandicelli, G. Aleo.